Il Banco Mediceo, era un palazzo di Milano, costruito tra il 1455 ed il 1599 come sede milanese delle attività finanziarie dei Medici nella Milano sforzesca. Fu uno dei primi esempi di architettura del rinascimento lombardo .
L’edificio sancì in qualche modo un’alleanza, che chiuse secoli di inimicizia tra Milano e Firenze, tra Francesco Sforza, che nel 1455 donò una preesistente costruzione destinata ad essere trasformata nella sede del Banco e Cosimo de’ Medici che ordinò al suo rappresentante Pigello Portinari di realizzare un nuovo e rappresentativo palazzo per onorare la città di Milano.[1] I lavori si svolsero rapidamente e furono conclusi intorno al 1459.
Il palazzo era situato in via dei Bossi, nel quartiere di Porta Comasina dove in seguito sarebbe stata costruita la Scala. L’aspetto dell’edificio ci è noto dal trattato di Filarete che riporta, oltre ad alcune notizie, anche un’incisione con l’illustrazione del prospetto principale che presentava elementi innovativi del Rinascimento toscano, uniti ad altri più tradizionali della pratica architettonica milanese.
Il palazzo mostra una facciata simmetrica con un basamento bugnato, un portale monumentale, un piano nobile con finestre binate poste su un’altra cornice, a coronare l’edificio un cornicione all’antica. L’edificio presentava inoltre una ricca decorazione, compresi dei tondi in ceramica posti poco sotto il cornicione. Il progettista dell’edificio non è conosciuto con sicurezza, anche se l’attribuzione tradizionale, pur senza riscontri documentari, è quella di Michelozzo, architetto di fiducia della casata Medici. Recentemente prevale l’attribuzione a Filarete, coadiuvato da maestranze locali.[4]Tuttavia Filarete, non si attribuisce il progetto nelle pagine del suo trattato.[5]